1. Nature Morte – Le Nature Morte di Willelm Kalf
Famoso per la sontuosità dei suoi banchetti, Kalf rappresenta tutto ciò che dovrebbe trovarsi in una natura morta: vanitas inclusa
Il `600 è il secolo nel quale si afferma la natura morta come genere artistico a se stante. La messa in posa degli oggetti, il più delle volte umili e quotidiani, è caratterizzata da notevoli valenze simboliche. Il frutto, il fiore, l’arredo ben definito, assumono un significato esclusivamente moraleggiante. Il ciclo delle stagioni, la fragilità, la caducità, l’annientamento sono le tematiche che il pittore affronta tramite una descrizione “minuziosa e appassionata” elevando tecnicamente e qualitativamente ogni singolo componente dell’opera
Famoso per la sontuosità dei suoi banchetti, Kalf rappresenta tutto ciò che dovrebbe trovarsi in una natura morta: vanitas inclusa
La prima natura morta consapevole, realizzata a Roma intorno al 1596, è animata da uno splendido realismo prospettico.
Già autonomo il genere si suddivide in sotto-generi: qui, un angolo di cucina, che prevede la giustapposizione di vivande una accanto all'altra
Un esempio della variante spagnola del bodegón, cioè l’angolo in muratura su cui vengono appoggiati e appesi ortaggi e carni di consumo quotidiano
Un ritorno all'opulenza coi bancket olandesi onde l'esuberanza della messa in scena di oggetti variegati viene esaltata da un attento studio della luce